La mia felicità

 

Ho deciso di tenere per me tutta la mia felicità. Credo di meritarla. 
Non ricordo quanti giorni degli ultimi dieci anni io abbia trascorso a piangere. Ormai sono trascorsi. Andati. Come l'acqua di un ruscello, interrotta solo da qualche ciottolo, che avvolge l'onda e la contiene. Come il vento e il tempo, che non torneranno più. 
Lo so che dovrei sentirmi triste per l'anno trascorso nella pandemia, che ha cancellato come la gomma sulla matita, milioni di vite. Così, senza ritegno, senza sottolineature, senza amore. Eppure, l'anno appena trascorso ha ridato a me la vita, il sorriso e la speranza. Beffardo mi ha scelto. Ha rubato agli altri per dare a me, come dopo una lunga fila, in cui aspetti il tuo turno, che non arriva mai. 
Ho imparato il silenzio.
Ho imparato ad aspettare il mio turno, senza saltare quella fila.
Ho imparato a nascondere le labbra, serrate dalla malinconia, e a farmi di piombo. Ad aggrottare la fronte, a far galleggiare un sorriso, solo con gli occhi. 
E' arrivato il mio turno. E sono felice. 

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