La cultura è il pane dell'intelligenza
Un completo sartoriale da uomo con tanto di cravatta blu regimental: un look impeccabile, d'altronde l'occasione lo richiede; e lui è nuovamente sulla copertina della meravigliosa Villa Emo, gioiello palladiano a Fanzolo di Vedelago (Tv) a presentare qualche evento nel panorama della cultura veneta.
Di chi sto parlando?
Le storie si raccontano da quando esiste la parola, e priva di storie la razza umana sarebbe perita, come sarebbe perita priva d'acqua. E di storie, vere e cariche di significato ce ne racconta tantissime il Dottor Giancarlo Saran ex assessore alla cultura del mio comune di nascita, Castelfranco Veneto.
Dentista di professione, scrittore e giornalista per passione, cerca di abbattere le nuove mostruosità del web e della società con scritti che fanno conoscere risvolti sconosciuti e nutrono l'intelligenza.
Ci sono dei dettagli nelle storie delle persone che racconta, che a volte colpiscono più delle cose importanti. Lui ama lavorare con i maestri dell'arte culinaria, con gli artisti, con gli scrittori, con chi sa dare senza sapere di poter ricevere. Ma osa volentieri anche con gli esordienti di cui intuisce il talento. Riesce a far realizzare i sogni di queste persone con pagine ricche di curiosità, cariche di scorci culturali tra voli nella storia delle usanze e obiettivi puntati sul futuro. Al limite può anche non leggere le loro sceneggiature, la storia della loro vita, ciò che gli interessa sono gli incontri.
Le inquadrature, che sa dare ad ogni personaggio intervistato, ci mostrano uomini e donne senza trucco, con le loro vere personalità. Vero è che gli standard patinati della nostra epoca, dai social networks alle riviste spingerebbero in un'altra corrente. Ma Giancarlo rema contro, inaugurando nuove immagini che diventano vere e proprie icone. Ci consegna inquadrature memorabili e storia, cultura, pane per la nostra intelligenza standardizzata ormai.
Nato nel '57, il suo viso sembra non aver accolto i segni del tempo, suscitando la mia invidia e la mia ammirazione, anche se lui stesso mi confessa che la bellezza, prima di tramontare, ci regala l'acre profumo dell'intelligenza. Lo prendo come un complimento.
Giancarlo ha seguito le sue passioni senza preoccuparsi del giudizio degli altri e delle critiche che non hanno risparmiato la sua pur gloriosa carriera, che l'ha visto interprete di ruoli non sempre approvati ma mai banali o stereotipati. Perchè è uno cui vanno strette le maglie che ti vorrebbero omologato in un solo ruolo. Tipo il dentista deve fare il dentista, il giornalista che scriva del suo, etc. Pur se madre natura gli ha regalato una sorta dì versatilità quasi rinascimentale, posso testimoniare che in qualsiasi settore “scenda in campo”, lo fa con passione, impegno, sacrificio che lui non confesserà mai, ma che sono evidenti a chi ha modo di incrociare i rispettivi percorsi di vita, anche solo per pochi episodi.
Giancarlo ha seguito le sue passioni senza preoccuparsi del giudizio degli altri e delle critiche che non hanno risparmiato la sua pur gloriosa carriera, che l'ha visto interprete di ruoli non sempre approvati ma mai banali o stereotipati. Perchè è uno cui vanno strette le maglie che ti vorrebbero omologato in un solo ruolo. Tipo il dentista deve fare il dentista, il giornalista che scriva del suo, etc. Pur se madre natura gli ha regalato una sorta dì versatilità quasi rinascimentale, posso testimoniare che in qualsiasi settore “scenda in campo”, lo fa con passione, impegno, sacrificio che lui non confesserà mai, ma che sono evidenti a chi ha modo di incrociare i rispettivi percorsi di vita, anche solo per pochi episodi.
In più di cinquant'anni di carriera, anno più anno meno, le sue parole d'ordine sono rimaste le stesse: curiosità, coraggio, audacia e senso dell'umorismo. Non lo dice lui, lo scrivo io, perchè me lo ha insegnato con l'azione. E' come se la sua energia dovesse essere utilizzata per tutto ciò che è assolutamente originale. "Andare sempre là, dove vivere è una promessa d'avventura", che sia questa la sua pillola magica?
Confesso che la battuta è sua, dopo che ci siamo incrociati con gli occhi in un incontro in cui ha letto la mia anima per poterla poi raccontare, con parole sue. “Sai Fanni, in fondo quello che ci divide sono solo due lettere (oltre ai diversi, quasi opposti, distretti in cui operiamo) una “t” e una “o”.
Infatti lui è uno stomatoterapista (altrimenti chiamato dentista) e io una stomaterapista, ma vi confesso che ha visto giusto, perché abbiamo molto in comune.
La passione per la vita delle persone, il voler far emergere la cultura del dolore e della malattia in modo da poterla meglio comprendere, da parte mia, e la cultura del "sapere della persona" che incuriosisce, da parte sua. L'impegno per la società, per l'accrescimento del ragionamento, sia esso fine a se stesso, che convogliato allo stare meglio. La convinzione che le associazioni siano una forza e che da soli non si va avanti. Lo studio, la lettura, l'amore per la scrittura.
Lo so, ne ho di strada da percorrere, ma per me lui resta un esempio da seguire. E non cambio idea.
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