Autunno "in palette" ecco perchè stiamo così bene. Tutti pazzi per la "cromoautunnìa"

Non è lo scricchiolio delle foglie sotto a scarpe gommate nè l'odore di muschio, aggrappato ai cigli dei viottoli all'ombra, e tantomeno quello di legno tagliato, in piccoli pezzi, per il camino d'inverno, e accatastato là sotto, a grandi alberi ingialliti. Guardali quegli alberi ingialliti. Dorati. A farci sentire bene lo dicono gli studi, è la cromoterapia delle foglie autunnali. 

Lo avete notato come spopola la moda "cromoautunnìa"? L'ho coniata così, che magari l'Accademia della Crusca le riserva un posticino nel vocabolario.

Post e foto sui social networks ci mostrano un autunno carico di meraviglia. E' lo stesso autunno di sempre? In un tempo sospeso dalla pandemia, guardiamo più sotto ai piedi che oltre al nostro naso,  e ci incantiamo di fronte ad un autunno in palette, per usare uno termini più in voga del momento. Gradazioni di arancio che fanno concorrenza ad artisti impegnati a cercarle nelle loro tavolozze. E gialli pastello, o gialli senape, giallo oro o paglierino, o il giallo brillante, chiaro, come il limone. 

La medicina del colore risale a tempi antichissimi, parliamo di cinquemila anni fa, con gli Egizi. La caratteristica comune a molte tecniche della medicina complementare è proprio quella di scatenare vibrazioni da portare il corpo ad un maggiore stato di benessere. Se la maggior parte dei sistemi induce le vibrazioni indirettamente, la cromoterapia spara i suoi colori con effetti diretti sui sistemi serotoninergici e sulle molecole della felicità, le endorfine.

L'esperienza di cromoatunnìa ti strappa ai tuoi pensieri, lascia riaffiorare riflessioni dolceamare, in base agli odori che senti, ti apre a sorrisi che magari non hanno mai raggiunto i tuoi occhi prima d'ora.

A volte quell'odore di foglie secche è penetrante, come la solitudine che ti stringe il cuore, altre volte, quando guardi questo o quell'albero, e il sole allaga il tuo volto, ti lasci prendere, affascinato, dall'amore che provi per chi ti sta accanto. Il colore è emozione, che puoi tradurre in fragranza, profumo. Di pino, di erba tagliata, di terra umida, di funghi e di cespugli, intricati, come certi amori, su cui incespichi o liberi, svolazzanti al vento, che ti aggrovigliano le gambe, e l'anima tutta. 

A novembre il profumo è differente. Porta con sè l'odore di pioggia, in quel guazzetto di foglie al macero. A confondersi con le foglie di acero, un pettirosso sculetta grazioso. A quei bambini piace giocare con le foglie come se fossero coriandoli. E mentre noi le sparpagliamo con passi dritti e ben distesi, ci cattura quel mucchio più in là, che sembra di foglie marroncine. 

Allora quel mucchio di foglie ti parrà un'opera d'arte, un miracolo della natura, quando l'unico raggio di sole, sembrerà scindersi in migliaia di scintille, mentre scatterai quella bellissima fotografia. 










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