Maledetta ricrescita
Cercavo di decifrare i numeri di ogni colore come una ladra. Non volevo che mi notassero.
L'ultima volta che mi sono tinta i capelli da sola la mia parrucchiera ha gridato il "bandus" a braccia alzate. Si era rifiutata di sistemarmi il pasticcio. Ma tra i 4 e i 5 virgola 3, tra i 6 e gli 8 punto 5 c'era una gamma di dieci o forse venti tonalità una più simile all'altra ed io non ci capivo un accidenti. Non è certo un voluttuoso passatempo scegliere il colore giusto per una chioma incanutita. Soprattutto quando è il tuo uomo a farti notare quello sberluccichio che hai sopra la testa.
Nella scaffalatura del supermercato quattro piani di colorazioni per capelli di otto marche diverse mi mandavano in netta confusione. Le più costose, ad altezza occhi erano quelle con le scatole dalle scritte argentate o dorate. Stampate, modelle mozzafiato mi strizzavano l'occhiolino promettendomi la loro bellezza. Quella bionda era una strafiga da paura. Ma non mi posso mica tingere di biondo vero?.
In basso, stazionavano le versioni economiche delle stesse, in scatole meno appariscenti e con modelle dai lineamenti tipici da oltre confine.
Con le restrizioni sanitarie suggerirei a tutte le parrucchiere e ai parrucchieri di inviare a domicilio dei propri clienti, il kit della bellezza, come fa il mio amico Pippo, che sembra quasi una minaccia. Se mi tradisci ti rovino. A mò di slogan.
"Non ti comperare il colore fai da te! Mi Raccomando!" Tuonano le parole della Vale sulle mie orecchie. Raga, ho capito che i fili argentati vanno di moda ma sembrare trascurata, sciamannata e scomposta anche no, vi prego.
"No!" Risponderebbe sicuramente lei d'oltreoceano.
La mia parrucchiera non è solo una parrucchiera. Molte volte mi ha fatto sentire più bella di quella che ero, anche fermando il phon nel bel mezzo dell'asciugatura per darmi un abbraccio, quando si poteva. Aveva stretto una parte di me con così tanta forza che mi aveva dato tutta la sua. Era comunque il suo modo di iniziare una conversazione che colmasse il silenzio in cui navigavano i miei pensieri. Perchè si sa, dalla parrucchiera stai come in un confessionale a volte, e lo specchio, come uno sfogatoio, ti ritorna le lacrime che non hai versato a casa con chi poteva ascoltarti.
Insomma io al supermercato cercavo la commessa con le meches bionde e il taglio a caschetto.
L'avete vista? Avrebbe sicuramente saputo consigliarmi il colore più appropriato lei che era impeccabile. Peccato che non avevo il coraggio. Chissà cosa avrebbe pensato di me. "Un'altra che si rovina".
La vidi dietro il bancale alto, che sistemava vasetti di cetrioli sottaceto e funghi in scatola, coperta dalla mascherina verde menta. Mi avvicinai piano. Era giovane, sicuramente avrebbe capito che ai tempi del coronavirus noi donne non possiamo fare a meno di una sistematina. Mi feci coraggio.
"Ehm... Ehm.. scusi .... ", poi l'angoscia si fece sovrana. La sua chioma lucida, piena di striature dorate su una base ramata stese sicuramente con un pennello professionale intrappolò la mia domanda sulla punta della lingua.
"I funghi trifolati vanno bene con il pesce?".
Lei fissava il mio sguardo sbilenco tipico di un branzino lessato sulla pirofila da forno.
"Non lo so".
Non-lo-soooo?
Ma come ?
Poteva rispondermi certo! Mari e Monti signora!. Oppure che ne so, non sono cuoca ma credo di sì!.
Ti pare che le avrei chiesto il numero del colore per la mia ricrescita grigia? Piuttosto mi sarei fatta bionda come la modella inscatolata.
Sono tornata davanti alle scatole. Ero più nervosa che triste, più furente che avvilita. Ho tirato fuori il cellulare e digitato su Google. "Se ho i capelli castani e mi applico il castano chiaro cinque punto tre sulla ricrescita che colore ottengo?
Scommetto che state digitando.
Ecco sono tornata a casa a studiare.
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