Quanto conta il benessere sessuale ?
Afferma "moltissimo" il 97% dei followers tramite il sondaggio tenuto qualche giorno fa sulla mia pagina Instagram. Alla domanda "Quanto conta per te il benessere sessuale? " hanno risposto in mille.
Secondo la definizione dell’OMS (2006) il benessere sessuale è uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale in relazione alla sessualità; non è solo assenza di malattia, disfunzioni o infermità. La salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali, così come la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizione, discriminazione e violenza. Per la salute sessuale, da raggiungere o mantenere, i diritti sessuali di tutte le persone devono essere rispettati, protetti e messi in atto.
La premessa è allora importante: il benessere non viene inteso come assenza di malattia ma come presenza di rispetto, piacere e sicurezza. In letteratura ci spiegano che sono diverse le variabili che distinguono la soddisfazione sessuale per l'uomo e la donna. Se un uomo con una buona erezione può dirsi soddisfatto, una donna lo afferma quando il partner sa approcciarsi sessualmente con i giusti preliminari, indipendentemente dall'asta peniena.
Questo è emblematico se pensiamo a quante incomprensioni possono sorgere per la mancanza di dialogo. Lui è convinto che se il pene è flaccido lei sarà insoddisfatta e lei, che vede l'attenzione di lui focalizzarsi sull'oggetto incriminato e non sulle azioni che la aiuterebbero ad eccitarsi è insoddisfatta per un altro motivo. Morale della favola, il rapporto sarà insoddisfacente. Uno studio un po' datato effettuato in Svezia su circa 4000 coppie seguite per oltre vent'anni dai 18 ai 70 anni ha messo in luce alcune variabili che fanno la differenza sulla risposta per una soddisfacente sessualità: l'età del primo rapporto, l'età dei partner, la famiglia di origine e l'apertura culturale, la modalità di approccio sessuale e il dinamismo fantasioso, lo stato di salute (confermato quest'ultimo da uno studio francese del 2009), per concludere con lo stato d'ansia o depressione. Sembra che chi ha una percezione buona della propria salute risponda positivamente e affermi di avere una sessualità soddisfacente rispetto a chi vive qualche disagio fisico o qualche malattia. Sia una malattia manifesta o subdola, mascherata dai vestiti o visibile come il cancro durante la chemioterapia, che la sindrome ansioso depressiva che colpisce la mente risparmiando il resto del corpo, allontanano i partner che diradano i rapporti. E meno lo si fa, più problemi sopraggiungono, come spiega Daniel J. DeNoon, senior medical writer for WebMD.
E' necessaria più informazione, è necessaria la divulgazione.Fanni Guidolin Enterostomista Specialista nella Riabilitazione del Pavimento Pelvico Consulente sessuale in formazione presso Aispa cura la rubrica “SexInTheGarden” sulla pagina Instagram fanni_greenlover
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