I profumi delle nostre case

Appena entri nel vialetto di casa mia, ti pervade una indescrivibile fragranza di rosa. E' maggio e le rose del giardino sono in competizione odorosa tra loro. La pioggia ha stinto i colori ma non i profumi. Se potessi racchiudere qelle molecole in una profumiera, sarei sempre con il naso nel vaso. Mi attira il Gufo delle Nevi, dai fragili e leggiadri bianchi petali, prima della Witer Pale of Shade, rosa tenue, vincitrice di un premio internazionale per il migliore profumo. Ma sequestrano il mio sguardo anche le rose inglesi color albicocca di Austin, abbarbicate fin sul tetto, in cerca di luce e di mettersi in mostra. Sono ibridi di te, dal leggero odore di liquirizia. Appena entri in casa, puoi avvertire il profumo della Blackberry Nip fucsia, sul tavolo della cucina, in un vaso importante, rigorosamente di vetro trasparente, che cattura i riflessi  della luce. 


Ho sempre avuto la mania, oserei dire, per i profumi ambientali. Il mio compagno dice che avrei potuto essere un Naso, ce ne sono pochissimi al mondo, è una vera professione, dove è durissimo fare carriera. Pensate che rarissimi petali di rosa come la Taif, in Arabia Saudita, costano oltre cinquantamila euro al chilo, immaginatevi il profumo derivato, che ne ha bisogno di tonnellate. Nei miei viaggi acquisto spesso saponette dal sex appeal isolano, che colloco nei cassetti, bustine profumatrici per gli armadi o concetrati di oli da appendere alla presa della corrente. Qualcuno ne è intollerante, soprattutto quando sono perlopiù composti da sostanze chimiche, ecco perchè la scelta va oculata.

Vi è mai capitato di entrare in alcune case e di avvertire un cattivo odore di fritto e cibi impregnato sulla tapezzeria di divani o tende?. E' un odore che mi entra nelle narici e con disgusto quasi, riesco a stare non più di mezz'ora nella stanza. Mi capita anche in alcuni ristoranti dove il sistema di aspirazione, areazione o ricambio dell'aria non funziona correttamente. Torno a casa con gli abiti e i capelli impregnati di soffritto di cipolla, o bistecca ai ferri, di calamaretti in tempura o pomodoro acidificato. Per non parlare dell'aria inquinata dall'olezzo strapassato delle patatine fritte sfornate in batteria che entra persino nei pori dei muri e si stacca solo con tre mani di pittura. 


L'ambiente in cui viviamo parla molto di noi e delle nostre abitudini e assorbe i nostri odori, i nostri respiri, gli aliti pesanti della notte, i feromoni e l'odore dei capelli ingrassati. Provate ad entrare in camera dopo mezz'ora che vi siete alzati senza arieggiare la stanza. Vi sembrerà impossibile aver riposato in quell'aria pregna di molecole maleodoranti. Allora basterà una finestra semi aperta, il lavaggio delle tende ad ogni cambio di stagione, se non più spesso, e il cambio regolare della biancheria per darci l'impressione di un campo fiorito. Io un bel mazzo di rose fresche non me le faccio mancare nemmeno sul comodino però. Sta vicino ai libri e alle riviste di gardening che sfoglio tutte le sere, e mi sembra di passeggiare in un bellissimo prato di campagna. L'incanto si moltiplica, la promessa di bellezza è mantenuta.

Odori, emozioni e ricordi restano impressi nel nostro cervello che non dimentica, e alla percezione di quel particolare profumo, ripesca dai cassettini della memoria il ricordo dell'episodio esatto in cui abbiamo sentito lo stesso odore. Io provo dei brividi di piacere con lo zucchero caramellato dei banchetti nelle fiere. Ritorno bambina, mano nella mano con mio papà, che un pezzo di mandorlato non se lo faceva mai scappare. 


Esperienze positive abbinate a buoni odori, fanno bene alla mente, che vi si affoga dentro, sviluppando endorfine anche solo spruzzandoci due gocce di quel profumo legato a quella bellissima esperienza passata. Soggettiva e intensa, può essere anche l'esperienza negativa. Allora il profumo indossato in quell'occasione ci ricorderà sempre i dettagli brutti. Ricordiamolo a chi volesse regalarci qualcosa di profumato. Se piace a loro, magari a noi porta a galla quell'ultimo triste bacio sul Viale dei Tigli della scuola, proprio davanti al cancello di rose gialle, che un profumo più intenso non avevamo mai sentito.


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