Censura al talk sulla sessualità

Si chiamava "Sex in The Garden" ed era una rubrica di informazione sulla sessualità senza tabù. Un modo originale per raggiungere quella fetta della popolazione che non ha il coraggio di chiedere ai propri medici di famiglia o ad altri medici specialisti, informazioni su aspetti intimi di quello scrigno segreto che, là sotto, cela tutta la sessualità. L'infermiera, dal genio creativo, impegnata fortemente nel sociale, aveva ideato con spontaneità e originalità, durante il giardinaggio nel suo splendido giardino di casa, esempio di naturalezza di un contesto e della trattazione di un argomento,  o durante le sue passeggiate nella meravigliosa campagna veneta, una serie di puntate in un canale social, quasi quotidiane, di cinque o dieci minuti, che avevano portato alla luce elementi drammatici nella sessualità dei giovani dai 25 ai 35 anni e molte curiosità per le donne over o near 50. 

Il dato emergente e' che le coppie non si parlano, o meglio, che non sanno come esprimere il loro disagio quando ad esempio non c'è una sessualità appagante, quando è noiosa, quando vorrebbero delle variazioni allo standard protocollato dei rapporti tutti uguali. Ma anche disagi sull'impossibilità di avere un rapporto dopo abusi subiti, o violenze psicologiche che si nascondono dietro ad un disagio pelvico. Della sessualità non esponeva contenuti scandalistici o scabrosi ma dati da letteratura, sondaggi ricavati da siti internazionali dai quali far partire un dibattito social costruttivo. 

La padronanza dell'argomento ne aveva definito il ruolo, scontrandosi spesso con altre figure antagoniste dello stesso ramo. La semplicità del linguaggio con annessi riferimenti bibliografici per gli esperti che avessero voluto aproffondire il tema o il semplice fatto che l'infermiera, dipendente pubblica, raccontasse di articoli più piccanti letti in qualche sito femminile, aveva attratto più di tremila persone in un solo mese. Il progetto era agli esordi, nato il primo gennaio del 2021 in concomitanza con la frequentazione della scuola biennale di sessuologia riconosciuta a livello nazionale ed europeo. "Sex In The Garden" esulava dal suo lavoro e non aveva alcuno scopo di lucro, rispettava il regolamento aziendale e il buon costume. Era un semplice canale di informazione anche a tratti divertente, dato che l'infermiera si era ideata un personaggio, quello di Rosa Budino, bigotta giornalista in cerca di consigli, rappresentante del mondo dei profani direbbe il buon Bonolis.

Ne ha aiutate molte di donne quella infermiera, alle quali abbiamo chiesto uno scritto della loro esperienza a testimonianza del fatto che quella rubrica dovrebbe essere ripristinata prima possibile, anche per evitare una rivolta sul web, delle sue fans, pronte a schierarsi dalla sua parte. Fans provenienti anche dal mondo sanitario la stessa spada di Damocle. Conosciuta e nota in ambito ospedaliero per la peculiarità del suo lavoro, ha ricevuto molti complimenti anche da colleghi che la seguivano animatamente ringraziandola per aver fatto loro ritrovare un dialogo di coppia perduto o per aver semplicemente ideato qualcosa di unico. Ma anche per averli indirizzati agli specialisti giusti. Grazie alla sua spiccata capacità comunicativa anche molti medici hanno espresso il loro parere favorevole, e si sono detti molto amareggiati quando hanno appreso della censura della pagina. Medici, non incompetenti. Medici esperti, aperti e moderni. Medici che conoscono il potere dei social networks quando sono utilizzati bene.

Però per qualcuno, dell'ambito ospedaliero, questa modalità è stata scambiata per leggerezza, inappropriatezza, qualcuno con pregiudizio si è anche spinto oltre, segnalando che ciò avrebbe avuto delle ritorsioni sull'azienda che rappresentava. Nulla di più assurdo del voler eliminare un rischio.  Complessi di un esistenzialismo fatto di apparenze, hanno costretto l'infermiera a tapparsi la bocca, a eliminare ogni storia, ogni post, a limitare la sua libertà di espressione, a spegnere ogni faro acceso sulla prevenzione, sulla salute, sulla serietà di una trattazione per accenderlo sulle dicerie, sulle menzogne, sull'egoismo. Se non posso essere come te, ti distruggo. Attacco unilaterale. Questo vige in ospedale. La regola del basso profilo, del sorriso spento e dell'essere anche un po' sfigati. Allora si che va sempre tutto bene. Poi non lamentiamoci se i migliori trovano posto altrove.  








Commenti

  1. Ti ho conosciuta in piena pandemia, quando la noia ci faceva guardare di tutto. Incontrarti è stato rivoluzionario nella mia vita. Stavo vivendo un brutto momento lavorativo, sono infermiera come te, si stavano spegnendo i miei ideali. Tu hai saputo toccare le corde giuste del mio cuore e mi hai fatto ritrovare energia e voglia di cambiare un sistema che tende a farti scomparire primo perché sei donna, secondo perché infermiera. Ho ritrovato la forza di esprimermi e fare valere le mie competenze in stomaterapia, ho ritrovato la forza di organizzare la mia rete di conoscenze di persone che vivono con una stomia e di condurli verso la fondazione di un'associazione. Ho ritrovato la forza di ricominciare a studiare e di rimettere in questione le mie conoscenze.
    Poi è nato "Sex in the Garden" seguirti è stato meraviglioso per il nostro rapporto di coppia. Dopo 22 anni di matrimonio non ho mai vissuto la sessualità con tanta consapevolezza e libertà. Io sono sempre la stessa, mio marito è sempre lo stesso, i nostri gesti sono gli stessi. Cosa è cambiato? La consapevolezza che ho maturato con il tuo canale informativo, semplice, divertente, stimolante, scientificamente documentato.
    Il tuo è un grande dono, la tua sensibilità e creatività sono un dono. Mi auguro che ti ha censurato possa rivedere i termini di questo provvedimento e possa rendersi conto di aver preso una cantonata. Persone come te non offendono l'immagine dell'azienda, al contrario ne esaltano il valore e lo spessore. Pensa che tante volte ho detto che mi sarebbe piaciuto trasferirmi nella tua realtà lavorativa proprio perché le conpetenze vengono valorizzate. Questa era l'idea che mi ero fatta della tua azienda, guardando te: un luogo organizzato, empatico, competente, eccellente.
    Questa era l'immagine che riflettevi.
    Carissima Fanni, continua con coraggio e determinazione, con educazione ed umiltà, non lasciare che si spenga questo lume di comunicazione che per tanti era diventato un faro di riferimento. Un abbraccio, Loredana.

    RispondiElimina

Posta un commento

SCRIVIMI SE VUOI

Nome

Email *

Messaggio *