Fabio Basso e il suo "Guardare con l’anima"


Verde lime, verde chiaro o scuro, verde palude o verde vegetale. Verde come il trifoglio di primavera, o tendente al grigio, come in quel campo assopito. Verde oliva come nei quadri che ho visto e verde monte dove mi perdo d'estate o verde persiano, inventato nel 1892. Verde acceso e verde giada, come la pietra sula mia scrivania, cinabro o pino che odora di buono. Verde smeraldo, come il mio anello al dito, o cacciatore, che vira al marrone oppure legnano, con toni di giallo. Verde bosco o verde tropicale. 
Il mio occhio cade sul verde. Sempre. Immancabilmente verde.
E mentre mi si allarga il sorriso, penso che questa non sia una semplice mostra di quadri, ma un vero e proprio percorso emozionale. Fabio Basso, con due occhi espressivi color nocciola, sotto ad una montatura nera, che non nasconde la sua dolcezza, è l'artista castellano seppur d'importazione limitrofa, capace di proiettare chi  entra nei suoi quadri con gli occhi, in un altro mondo, per stupire e riconfortare nell'abbraccio della natura. Ma anche per cercare, come in un discorso profondo, se stessi. 
Nel palazzo storico bassanese di Alpes Inox, Fabio Basso ha allestito la sua mostra trasmettendo il messaggio che questa installazione intendesse dare. "Dipingere è come meditare", ci dice Fabio. "E' entrare nel posto, è annusarne gli odori e sentirne i suoni. E' conoscenza della botanica. E' ritorno alla vita". Una mostra utile per riflettere su che cosa vuol dire fare paesaggio, in un clima che sta rapidamente cambiando. Una mostra che mette in luce tanti gioielli del nostro territorio Veneto, a pochi chilometri da Castelfranco. 
Siamo in territorio trevigiano, zona risorgive, dove il Sile inizia il suo percorso, a Casacorba, piccola cittadina che ha visto nascere il nostro artista. E' là che la natura ha catturato il suo sguardo. "Vedere e Guardare sono due cose diverse", mi sottolinea l'artista. 
Il Basso dipinge alberi, ontani, pioppi, salici, come fossero persone, ognuna con il suo carattere, in un rapporto che dialoga con il mondo interiore. Dipinge fiori, di una bellezza esplosiva. Come se l'occhio di chi osserva, guardasse attraverso un varco e ne percepisse anche i profumi. Dipinge scorci, di campi invernali, di rive bagnate dai ruscelli, di ombre e luci che giocano in punta dei suoi pennelli giapponesi. "E' come una scrittura, la pennellata", aggiunge mentre riprendo i dettagli con il mio cellulare. "Tanti piccoli "segnetti" che formano, nell'insieme, il colore in movimento". Vedo e ascolto, le piccole onde dell'acqua che incontrano ramoscelli o sassi e magari qualche Rana di Iataste, nascosta tra Sparganium Emersum, con la speranza di beccare una Hottonia Palustris, dai petali bianchissimi, nascosta tra le radici pescanti degli alberi che le fanno ombra. Tocchi leggeri, flessuosi, mutati nel tempo. Dalle macchie di colore gettate sulle sue prime tele a piccole note ordinate, di adesso, come su un pentagramma o a battiti del cuore, su un elettrocardiogramma. Lavori da artigiano finisssimo, come per gli ulivi del salento, dove ogni fogliolina è diversa dall'altra e manca solo il fruscio del vento. 
Ha trovato uno spazio per sè Fabio Basso, che riflette la campagna che lo circonda, magnificandola. Luoghi da visitare dal vivo, da calpestare, da respirare. A pochi passi da qui. 

La mostra è allestita presso Alpes Inox, nello storico palazzo a Bassano del Grappa, che durerà fino al 20 Dicembre. Per info fabiobasso273@gmail.com .












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