#BodyPositivity per la prova costume

Chissà quale costume hai messo in valigia? L'eterna prova del nove in spiaggia ti chiama al rapporto e tu sei già in ansia per il corpo che la vita ti ha regalato? Impara il Body Positivity. 

Il Body Positivity è un termine inglese che tradotto significa "positività del corpo" ovvero "sentirsi bene a proposito del proprio corpo e di come appare".  In realtà all'interno di queste due parole si cela un concetto più ampio perchè trattasi di un vero e proprio movimento culturale.


Il termine è nato circa dieci anni fa grazie a donne formose, oversize direbbe un inglese, taglia xl e oltre,  il più delle volte di colore, che pubblicavano dei contenuti sui social media con l'hashtag  #BodyPositivity. Lo scopo era quello di lanciare un forte messaggio per iniziare ad accettarsi, ad amare il proprio corpo anche se non rispettoso dei canoni standardizzati di bellezza. Era liberarsi dai vincoli e dalle catene delle misure da taglia 40, lottare contro la discriminazione. 

Se pensate che il #BodyPositivity sia un movimento che ha a che fare solo con la taglia e il peso vi sbagliate di grosso. Rientrano molte disabilità in questo, comprese quelle invisibili, come un sacchetto sulla pancia, malattie invalidanti e croniche, dalle quali dipendono poi la nostra struttura fisica, la nostra postura, le nostre capacità.

Allargando ancora di più il contenuto, rientrano nel #BodyPositivity le donne con inestetismi come l'acne, la vitiligine o la cellulite, bagagli che solo per il fatto di essere femmine ci portiamo dietro biologicamente.  Ogni corpo è espressione di unicità e racconta la nostra storia, le difficoltà e anche le battaglie di ognuna di noi. Il movimento si è quindi ampliato con il concetto di "inclusione" . Accettare di avere un corpo sproporzionato, il seno cadente, una bassa statura, la pancettina basculante, l'alopecia o gli occhi a fessura ci "include" in tutto il resto del mondo.

In questo periodo però, il #BodyPositivity viene usato impropriamente in alcuni casi, come il dover accettare un corpo obeso (BMI >30), confermando che si possono seguire stili di vita scorretti perchè, se sei grassa, ti devi accettare. L'obesità nuoce gravemente alla salute così come un peso volutamente troppo basso (BMI <17),  e diventano problematiche che mettono a rischio la nostra vita, la sfera intima sessuale, la fertilità ecc..

Il nostro cervello però, non è programmato per il NON e di conseguenza, questo avverbio non dovremmo mai usarlo, trasformando le frasi sempre in positivo. Odiare il proprio corpo riempie di risentimento e il nostro apparato gastrointestinale va in tilt. Perchè nessuno ci insegna  a valorizzare i pregi? E' in questo modo che dovremmo operare nelle scuole primarie e secondarie, con programmi già a partire dalla terza o quarta classe elementare. Insegnare a sorridere, a valorizzare l'eleganza, la cultura, la cura di se' non spasmodica, il portamento o i lati positivi in un problema di malattia invalidante. Ma lo stanno già facendo molte ambassador del #BodyPositivity nei social. A volte una semplice battuta detta in un video può frammentare l'uditorio in tante singole persone in carne e ossa, così da non percepirlo più come un'unica entità ostile e giudicante. 

Ci portiamo appresso il corredo genetico dei nostri genitori che ci hanno donato al vita e dovremmo essere grati solo per il fatto di aprire gli occhi ogni mattina. I difetti dovrebbero sempre essere sminuiti dai pregi che li de-enfatizzano. Simpatia, sorriso e umorismo, bon ton e postura corretta sono carte vincenti. E prima che la chirurgia plastica entri preponderante nella nostra vita, attività fisica e sana alimentazione possono davvero fare miracoli.  Si impara così ad allenarsi a "decentrarsi", a vedersi non con i propri occhi, ma con gli occhi degli altri, solitamente e paradossalmente, molto meno severi. 


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