San Valentino: il biglietto che vorrei

Coltivare le emozioni è un esercizio che consiglio vivamente e il giorno di San Valentino è un'ottima palestra. Ci perdonerà il fu Valentino del Sacro Romano Impero, salvatore di una donzella dalla perdizione, regalandole la possibilità di sposare il suo amato. Ci perdonerà dalle nostre manchevolezze dell’amore romantico, lui che di biglietti d'amore ne avrebbe inviati a valanghe. Aveva ragione. 
Sono sicura che se trovassimo un bigliettino sul cuscino il giorno di San Valentino, scritto a mano libera, con la penna che ormai sta solo negli astucci da collezione, ci potremmo ancora emozionare. Si, anche dopo anni di relazione, mesi di condivisione, esperienze indimenticabili impresse nella nostra memoria. 
Si, anche se fosse scritto da nostro figlio. 
Forse ancora di più. 
Sono sicura che se fosse scritto “Mamma ti penso” anche in un foglietto squalcito, un vecchio tovagliolo, il cartoncino della confezione dei fagioli in scatola, o sulla carta da forno, saremmo le mamme più felici del mondo. Perchè sarebbe il regalo più bello del mondo. "Il biglietto che vorrei" ha il potere di essere un vento caldo, che diventa un abbraccio, un'intesa perfetta. Ha il sapore del cioccolato, a mille calorie. 
Ha la forma del ricordo, un formidabile ricordo datato 14 febbraio. 
"Amo vederti preparare il caffelatte sul tazzone mentre ancheggi contro il cassetto, per chiuderlo. Amo quando mi chiedi come sto, cosa penso e cosa provo. Amo quando guardi il gatto arrotolato sulle tue gambe, che ruba il mio posto accanto a te. Amo affondare il naso sul tuo collo mamma, sentire il tuo profumo, lasciarmi riprendere quando lascio i calzini sporchi per terra, accanto alla lavatrice. Amo quando mi fai morire dal ridere, divertire, saltare sul letto, cadere tra le tue braccia. Amo quelle rughe in mezzo al volto, parallele e stanche, di una mamma che ha lottato tanto e vicino agli occhi, come tendine arricciate, di una mamma che ha pianto tanto; amo i tuoi anni che passano e sei sempre più bella. Amo la nostra quotidianità, alla quale non potrei fare a meno, quando prepari la tavola e scrivi buona giornata con i grissini. Quando mi versi l'acqua facendomi sentire un figlio importante. Quando mi scrivi in un sms semplicemente “ti voglio bene, torna presto".

Il biglietto che vorrei non contiene rose, nè ranuncoli o calendule. Quelle sceglietele con le loro radici se potete. Non si accompagna a fiori recisi che sono le vere vittime del consumismo. Nè ad anelli luccicanti o all'ultima pochette di Vuitton.
"Il biglietto che volevo" l'ho trovato sul cuscino il giorno in cui sei partito, due anni fa, verso la scuola di vita che non ho saputo darti io, in un posto bellissimo, dove volano i bravi ragazzi, prima che potessi insegnartelo io.
Ho raccolto il mio dolore, spingendolo con tutta la forza che avevo fin sotto allo stomaco, perchè sul petto mi mancva l'aria e di respirare avevo bisogno. 
Il “biglietto che volevo” lo custodisco in un vasetto di vetro tra le mie piantine. Lo rileggo spesso, lo rileggeremo insieme, quando tornerai. Perché lo so che tornerai. Tu una madre che ti ama ce l’hai. 

Che questo giorno sia il giorno degli amori speciali.
Buon San Valentino a tutti ❤️

Commenti

SCRIVIMI SE VUOI

Nome

Email *

Messaggio *