Il sesso dopo un intervento chirurgico
Può passare del tempo prima che una coppia riprenda a fare l'amore dopo un intervento chirurgico, in particolare se l'attenzione è focalizzata , sulle risposte mediche, sugli esiti istologici, sulla sopravvivenza.
Un recente sondaggio che ho condotto sui miei canali social con Google Moduli ha messo in risalto che il 98% dei pazienti gradirebbe essere a conoscenza delle possibili disfunzioni o limitazioni sessuali già nel percorso pre operatorio.
Pensiamo ad un intervento molto comune nella terza età che è la sostituzione totale o parziale dell'anca. Un intervento di routine ma nessun medico spiega alle persone quando possono riprendere l'attività sessuale. Tecnicamente la rotazione interna dell'anca è pericolosa dopo l'intervento perché può portare a lussazione, ma, poiché il rapporto sessuale di solito richiede una rotazione esterna dell'articolazione, il sesso può generalmente essere ripreso quando la ferita è guarita.
Se una donna subisce un intervento al cuore dovrà riuscire a fare due rampe di scale senza difficoltà. La gittata cardiaca sarà equivalente a quella dell'orgasmo pertanto la riabilitazione fisica è fondamentale.
Intervento di catarrata agli occhi?. Si suggerisce di astenersi dai rapporti per due settimane per evitare un distacco di retina.
L'utero, le mestruazioni e la fertilità sono visti da molte donne come fondamentali per la loro femminilità. Dopo l'isterectomia (asportazione dell'utero) le donne hanno spesso grandi difficoltà ad eccitarsi sessualmente. Se, da una parte, la perdita dell'utero dà maggiore libertà sessuale alla donna, per l'annullamento del rischio di gravidanza, c'è un vero e proprio lutto da elaborare e alla fine il desiderio manca; Vince la preoccupazione per la perdita della lubrificazione e del piacere sessuale. A maggior rischio sono le donne con meno di 40 anni che hanno anche una predisposizione maggiore alla depressione dopo una isterectomia. Tutte dovrebbero essere inviate ad una consulenza sessuale pre e post intervento, ma di fatto ciò non avviene.
Esiti cicatriziali pelvici portano anche alla dispareunia, cioè al dolore alla penetrazione e questo frena il desiderio sul nascere. Uno studio recente ha mostrato che il 75% delle donne sottoposte a vulvectomia (asportazione della vulva per tumore) o isterectomia radicale ha avuto difficoltà sessuali per più di sei mesi dopo l'intervento e il 15% non ha mai ripreso i rapporti sessuali. Le donne che avevano meno di 50 anni o che non avevano esperienza sessuale e quelle che non avevano una relazione al momento dell'operazione erano le più colpite da una forma di ansia e perdita di interesse generale per la cura del corpo. Il problema più comune era la mancanza di eccitazione sessuale.
L'espressione sessuale può essere anche gravemente influenzata dall'incontinenza conseguente ad alcuni interventi sugli organi pelvici, con paure per l'odore, le perdite e l'umidità.
Le donne soffrono in silenzio tanto quanto i loro partner uomini ad esempio, dopo un intervento alla prostata. Il senso di colpa per desiderare la normalità sessuale, prevale su un risultato istologico di negatività. Va tutto bene, è andato tutto bene, il tumore non c'è più e desiderare di fare l'amore fa sentire le persone egoiste, con l'abbandono degli approcci e dell'affettività.
Siamo ancora lontani dal pensare alla consulenza sessuale come parte integrante di un percorso terapeutico eppure fa parte dei diritti della salute e non possiamo esimerci dal non considerarlo.
Come abbiamo visto, dopo un intervento chirurgico si sperimentano vissuti psicologici di frustrazione, fallimento, inefficacia, inadeguatezza ed estrema vulnerabilità; quando ci si trova “bloccati”, disorientati, confusi, perplessi o in ansia per un aspetto della vita sessuale e ci si rende conto che le soluzioni, messe in atto in maniera autonoma, sono risultate poco adatte, si registra un progressivo peggioramento della propria qualità della vita non solo di coppia ma anche personale .
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