Se ha cinquant'anni li porta molto bene

Mancano esattamente settantatré giorni al mio quarantunesimo compleanno e mi sento sfavillante.
Se non fosse per qualche acciacco alla schiena, una vampatina qua e là', il naso chiuso, la gola secca, il mal di testa pre ciclo, post ciclo e intra ciclo, i miei 41 anni sarebbero solo memoria su carta d'identità .
Devo fare attenzione ai gradini, con il tacco dodici, le caviglie cominciano a reclamare e la temperatura semi polare potrebbe farmi gelare le dita dei piedi. Non porto mai le calze e un bel giorno mi accorgerò di avere due piedi quando si spezzeranno a metà.
Entro nella grande farmacia avvolta nella mia nuova pelliccia rosa, in finto visone. Il collo e' strozzato in una sciarpa di cachemire rosa pastello e il caldo impetuoso della farmacia mi impone di snodarla immediatamente.
"Buonasera signora "
Ma ho l'aria di una vecchia signora? Mi chiedo. Il panettiere mi chiamava signorina fino a dieci minuti fa, sarò mica invecchiata improvvisamente?
Porgo la ricetta rossa del medico e nell'attesa di ricevere i farmaci mi guardo intorno. Sugli scaffali la' in fondo, creme anti age, appianamento rughe, lifting naturali, botux, mi strizzano l'occhiolino. Controllo i prezzi.
Astronomici, improponibili ad una semplice psicologa come me, esorbitanti.
La farmacista, una signora tonda con una acconciatura a panettone, mi osserva e mi suggerisce il terzo scaffale sulla destra. "Quelli sono per donne over cinquanta , dia pure un'occhiata, c'è un'offerta speciale e se vuole le spiego le proprietà ".
Che avesse voglia di vendermi una Cremina da ottanta euro d'accordo, ma darmi cinquant'anni non lo mando proprio giù e quasi quasi dopo averla mandata a quel paese, le suggerisco una valida dieta dimagrante nel centro vicino a casa mia, brutta strega . La prego gentile farmacista, stenda un velo di zucchero su questa dura realtà! Maschero la mia perplessità abbassando lo sguardo. Tiro le palpebre con le dita e distendo le rughe intorno agli occhi come se fossero di pongo. Rialzo lo sguardo in cerca di uno specchio al quale chiedere di sorridermi addosso. Ti prego specchio delle mie brame dimmi che sono la più bella del reame!.  Il farmacista uomo nota la scena. Ha un ciuffo di capelli dritto sulla pelata, è' orribile. Se non fosse per il camice che indossa direi un tragico scherzetto della natura. Mia torniamo alle mie rughe.
La panettona in camice bianco esce dal bancone e si avvicina a me con gli occhiali sulla punta del naso. "Se ha ci quant'anni li porta molto bene", aggiunge.
L'ho mandata dritta dritta a farsi benedire. Tra me e me intendo. Sono una signora io. Sorrido, ma non troppo, per non farle credere che il mio viso rugoso le dia' ragione, ascolto le sue balle sulle proprietà delle creme in esposizione, ne provo qualcuna sul contorno occhi, qualche altra sulle mani, la farmacista decanta le proprietà del botux e del filler. E tra un flacone ed una scatoletta decido che è' tardi ed è' meglio pensarci un po' su. Il mio ego sconvolto e tradito da una faccia che non sento mia è' finito sotto alle scarpe.
Signora sono trentacinque euro dei farmaci. Quel "signora" tuona nella mia testa come un temporale estivo.
Estraggo la carta di credito. Le mani increspate dal freddo esaltano la mia pelle secca . Sembrano quelle di una signora di una certa eta'.
"Me le dia tutte".
"Prego????"
"Si, me le dia tutte le creme dello scaffale"
"Ce...cer...certo signora", risponde incredula la farmacista col tupé.
Le farò vedere io la prossima volta. Operazione anti age, inizia la battaglia.

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