In centro storico col tacco a spillo no.

Rosa Budino è tornata !

Sono trascorsi diversi mesi dall’ultima volta che vi ho raccontato le mie bizzarre avventure. In questo periodo ne sono successe di cose ed ora ho un bagaglino di esperienze lavorative nuove
Giusto per ripassare alcuni punti fondamentali, vi ricordo che la sottoscritta Rosa Budino ha quarantanni ed una certa esperienza in fatto di pragmatismo e metodologia. Ogni volta che intraprende un nuovo lavoro, si ripete come un mantra i tre punti fondamentali del suo io.
Punto primo: Volere è potere, ma questo dovrebbe essere il motto di una qualsiasi quarantenne.
Punto secondo: Non fare domani quello che potresti fare oggi.
Punto terzo: Sii felice. E se non lo sei, fai qualcosa per cambiare le cose, ed esserlo subito, ora.
Caratteristiche salienti di una quarantenne in tacco a spillo sono l’audacia, il desiderio e la passione. In quale campo? Fate voi… In tutti i campi direi io.
Puntualizzato il tutto come se fosse una lungimirante premessa, vi racconto le mie ultime figure di m…...bip…

In centro storico col tacco a spillo no.
L’appuntamento a Piazza del Campo è previsto per le 19.30. La mia pancia esprime il suo incontrollabile brontolio da fame pungente. “Stai zitta pancia brontolona”.
Chissà come mi sia venuta l’idea di presentarmi per il posto di guida senese quando a Siena ci sono stata si e no quattro volte in vita mia, ancora non me lo spiego, se non per il fascino di questa città, che mi ha catturata letteralmente al punto da farmi cercare casa tra le colline del Chianti. In due mesi, ho studiato la storia di Siena mattone dopo mattone, sui libri, certo.
Mi presento in veste di guida turistica, abbigliamento comodo ma raffinato e come primo incontro, immancabile tacco a spillo giallo limone. La cintura in pelle gialla acquistata in un negozietto vicino al Duomo si adatta perfettamente alle scarpe. Come sapete la scelta del look non consente errori quando ci si presenta ad un colloquio di lavoro. La cinta stringe un abito in stile “marinaretta”, a righe bianche e blu, navy style, acquistato on line. Un anticipo dell’estate nell'entroterra, un tocco di mare in città, fa fashion.Caspita che bello questo scorcio.
Una stretta viuzza medioevale in pietra facciavista mi invita ad alzare il capo sulle meravigliose finestre quadrettate stile anglosassone ma con il balcone turchese chiaro, come la mia casa in Francia.
La penombra mette in risalto alcuni particolari del muro di cinta su cui si ergono dei bassorilievi in pietra bianca, rinascimentali probabilmente. Un vaso in coccio con dei fiori celesti sembra messo apposta là, in abbinamento ai balconi, sulle scale secolari annerite dal tempo, fuori dell’uscio. Tale visione è un piacere per gli occhi e per lo spirito.
“Scusi, sarebbe gentile da scattarmi una foto?”. Mi avvicino ad un signore “perbene” a braccetto con una compagna troppo giovane per lui, e gli porgo l’ipad pronto per scattare la foto. Direi meglio che un selfie scoordinato.
“Certo! Con piacere”, mi risponde il signore in grigio su cui spicca un foulard bianco al collo, avvolgente, stile giovane maturo.
Mi metto in posa con la solita faccia da pesce lesso, le solite braccia penzoloni lungo il corpo, il solito sorriso da imbecille tipo preconfezionato in busta e, a denti stretti dico: “pronta!”.
“Può spostarsi un po’ più a destra?”, mi chiede il tipo.
“Così?”, chiedo io facendo un passo barcollante sul tacco indeciso.
“Ancora un po’…”
Mi sposto di altri dieci centimetri destabilizzando la posizione e ripristinando in men che non si dica il mio precario equilibrio. Ma perché diavolo ho messo i tacchi a spillo su questo selciato di porfido antico dico io!
“Ancora un pochino a destra e riprendo così anche il vialetto”, mi chiede il signore perfezionista che sembra un fotografo di professione, tutt’altro che improvvisato.
Lo capisco da come si inginocchia per centrare l’obiettivo e da come inclina l’ipad, neanche fosse il mirino di una fucile da caccia!
“Ahhhhh!!! Caviglia mia!!!” Il tacco rimane incastrato tra due mattoncini a tradimento e finisco a terra come un pollo! Il signore divertito non esita a scattare una serie di foto in sequenza!
“Hey!! Scusi!!!” Esclamo con stupore, “mi darebbe una mano ad alzarmi?”. Nemmeno la compagna si avvicina per aiutarmi! E’ là piegata in due dalle risate quella st….. antipatica!
Lui continua a scattare e a riprendere divertito tutta la sequenza!
“Signorina, lei è davvero buffa!, Se pubblicasse questo video clip su you tube avrebbe un sacco di click!”
“Video?” . Pazzesco il signore! Ma tu pensa questo elemento! Io zimbello del suo video clip?.
“Vabbè grazie del conforto ma ora mi può aiutare?”. Mi trattengo dall’esprimere sguaiate e villane espressioni verbali. Continuano a filmarmi con il mio e dico mio, I pad.
Cerco, da sola, in totale abbandono, di rialzarmi dalla posizione di pollo in batteria a quella di fenicottero mono gamba. Dato che nessuno di loro due si avvicina per aiutarmi, recito la parte della finta simpatica e invento, alzando il capo al cielo, una scenetta patetica rivolta alla finestra turchese, aperta sopra la mia testa: “Perché mi tratti così?! Te la farò pagare!. I signori mi guardano divertiti ben sapendo che fingo, e scoppiano in una risata scomposta.
“Potrebbe fare l’attrice in uno dei tuoi film”, dice sorridendo la giovane succinta compagna al fotografo improvvisato, guardandomi .
“In-uno-dei-suoi-film???”. Incredula li fisso con la bocca spalancata e il tacco giallo limone rotto, in mano.
“Sono un produttore e regista cinematografico, le interesserebbe?”.
A monosillabi sembro proprio un’idiota: “ma… io… cer….però…ehm…” Non posso crederci.
“Si o no?”, insiste l’uomo, sciogliendo il nodo del suo foulard bianco al collo.
Mi sento come sulla torre del Mangia in Piazza del Campo a 102 metri da terra, tale è l’altezza del parafulmine su di essa. Solo che il fulmine ha colpito me. Non c’è neanche un cavaliere a cavallo per liberarmi dall’imbarazzo? Ah no, il palio è a Luglio!.
“Certo! Certo che si!” rispondo convinta dimenticando per un istante l’appuntamento delle 19.30.
Mi consegna il biglietto da visita e mi invita nel suo studio l’indomani mattina.
Addio guida turistica? Certo che no!. Firmai poco dopo (a piedi scalzi) un contratto come guida turistica serale, “Alla scoperta di scorci e affacci misconosciuti senesi”, fu il titolo del mio Siena tour program! E avanti tutta ! A tacco basso però.


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